La legge fallimentare italiana risale al 1942. Anche alla luce del periodo storico in cui fu redatta, il nucleo della disciplina si poteva riassumere nella formula del “fallimento come sanzione”: qualora un imprenditore non si fosse dimostrato in grado di stare sul mercato, egli avrebbe creato un danno non solo ai creditori, ma all’intera economia nazionale.