Quando si affronta il tema della libertà di espressione e di stampa, e in generale quando si discute di giornalismo e di media, si rischia di scadere molto spesso nel luogo comune: e allora al bando la macchina del fango, la teoria del complotto e ogni forma di degenerazione dell’informazione, sempre meno sinonimo di conoscenza e sempre più incline alla cialtroneria e al gossip.