di Davide Luraschi e Claudio Sangiorgi
Un convegno al Circolo Filologico Milanese per ribaltare alcuni stereotipi intorno alla nozione di valore in campo immobiliare.
Nel settore immobiliare sovente il vincolo storico-architettonico, apposto dalla competente Sovrintendenza sugli edifici, è vissuto quale fattore di penalizzazione e di decremento del valore degli stabili: causa di minor versatilità di destinazioni d’uso, di più limitata trasformabilità degli spazi e delle strutture, di più difficile incremento delle prestazioni energetiche dell’involucro, di minor appeal rispetto all’apposizione di una firma di una boutique architettonica riconosciuta, qui – si suppone – impossibilitata a dispiegare appieno il proprio estro creativo.
Il ragionamento è che, nella contrazione del campo delle “possibili” trasformazioni (altra funzione, altra distribuzione, altra forma) conseguenza, in questi casi, della necessità di conservare l’identità sostanziale dei luoghi, si riduca parimenti il bacino dei potenziali investitori interessati al bene e si incrementino i costi degli interventi, dovendosi ricorrere a tecniche e tecnologie proprie dell’ambito del restauro. Soprattutto si introducano iter burocratici e amministrativi, sotto il profilo dei tempi e della soggettiva interpretazione del vincolo da parte dei funzionari, che tolgano certezze su cui fondare i piani finanziari degli investimenti immobiliari.
In realtà, non si considera, o non si considera appieno, il valore intrinseco dell’identità dei luoghi, quale elemento capace di essere volano di interesse per un crescente numero di profili istituzionali e aziendali, che riconoscono nel lascito della storia, della bellezza, dei magisteri disciplinari, un plus di attrazione e uno strumento diretto di esibizione al mondo dei propri valori imprenditoriali. E, per i privati, di esplicitazione di uno status e di appartenenza a un livello di più elevata sensibilità e life-style.
Una recente pubblicazione di Umberto Sulpasso (Senior Fellow all’University of Southern California e con un Master in Business Administration presso la Columbia University di New York) – “Neo-illuminismo economico – PIL Sapere e la nuova ricchezza delle nazioni nel XXI secolo”, Leonardo International Books, 2019) sottolinea, in campo economico, la debolezza del concetto di prodotto interno lordo (come normalmente inteso), già oggetto di ampie critiche per il suo schematismo semplificatore (produzione uguale ricchezza), per ricordare, al contrario, come la vera ricchezza di un Paese si fondi sulle stratificazioni storiche del suo sapere. Un bacino di esperienze, di cultura, di competenze, che consentono, in un mondo sempre più complesso, fragile e mutevole, ad alcuni Paesi di meglio affrontare il cambiamento; proprio radicandosi nel loro passato, non per rinchiudersi in una vagheggiata età dell’oro, ma, forti di tale retroterra, per rifondare in continuo la loro relazione di sistema con l’ambiente e il mondo in modo aggiornato e virtuoso con i nuovi tempi.
Mutatis mutandis, anche in Architettura possiamo delineare il medesimo quadro. L’edificio di valore storico-architettonico è una riserva di significati e di qualità; un bene di interesse pubblico anche quando è privato; una storia di passaggi precedenti aperta a nuovi arricchimenti e a variazioni sullo spartito di una melodia mai ripetitiva. La sua conservazione implica un minor consumo di risorse non rinnovabili e di territorio; è un gesto di per sé di migliore sostenibilità.
E’ per proporre questo “scarto” rispetto al sentimento comune di buona parte del settore immobiliare che Ciam 1563 (Collegio Ingegneri e Architetti di Milano), unitamente ai Rics Italia (Royal Institution of Chartered Surveyors), con l’ausilio di Recupero&Conservazione Magazine e di Infoweb srl-Prospecta Formazione, propongono – il 28 marzo – un convegno di studio presso la prestigiosa sala Liberty del Circolo Filologico Milanese, in Via Clerici 10 (Milano), con la partecipazione di un parterre di relatori di eccezione, come da allegato programma:
28 marzo 2024 – Circolo Filologico Milano Ore 14.30 – 20.00.
TITOLO: “IL VALORE DELL’IDENTITA’ – Sfide e opportunità del patrimonio storico-architettonico”
Ore 14.30 – registrazione dei convenuti – CREDITI ARCHITETTI/INGEGNERI/RICS;
Ore 14.45 – avvio dei lavori
SALUTI: Valerio Premuroso (Circolo Filologico Milano); Davide Luraschi (Presidente CIAM 1563); Massimiliano Pulice (Presidente RICS Italia);
INTERVENTI (coordinamento Claudio Sangiorgi – CIAM e RICS):
- Cesare Feiffer (R&C Magazine), “Conservare oggi il patrimonio tra valorizzazione e iper-valorizzazione. Esempi di casi reali”;
- Giulia Lechi (Associazione Dimore Storiche Italiane), “Il patrimonio vincolato privato: fiscalità e indotto sul territorio – opportunità e criticità”;
- Roeland Kollewijn (RICS): “Il calcolo del plusvalore degli elementi di pregio degli edifici di interesse storico artistico”;
- Alberto Girino (RICS), “L’effetto del tempo e dei costi sul piano economico e finanziario di un intervento vincolato”;
- Davide Luraschi (CIAM), “Adeguamento normativo e innovazione tecnologica nei progetti di edilizia vincolata”;
- Benedetto Giustiniani (Generali Real Estate), “La valorizzazione immobiliare del patrimonio storico-architettonico”;
- Claudio Sangiorgi (CIAM e RICS), “Conclusioni – Il caso studio della sede del Circolo Filologico Milanese”.
Sollecitazioni dal pubblico: 18.40/19.00
Catering: 19.00/20.00.
Sarà l’occasione per un confronto a tutto tondo su una tematica particolarmente importante per il settore del Real Estate italiano, sicuramente protagonista a livello mondiale su tali aspetti, per importanza del proprio patrimonio storico-architettonico e per eccellenza della cultura disciplinare nel campo della conservazione.
Un ulteriore importante momento di approfondimento da parte del Collegio, di tematiche da tempo portate avanti nella propria azione associativa e anche sulle pagine di questa rivista, e di rafforzamento dell’asse con Rics Italia in una partnership volta a configurare, per il mondo a 360° del professionismo dell’Architettura e dell’Ingegneria, uno sguardo di eccellenza di natura transdisciplinare.