Tema al centro del convegno organizzato da “Iaco” nella sala Aldo Moro di Montecitorio.
ROMA – Ci sono quattro consonanti che da un paio di mesi fanno insistentemente capolino in Italia e nel resto dell’Ue: G, D, P, R.
Assemblate, formano l’acronimo di General data protection regulation, in italiano, Regolamento generale sulla protezione dei dati. Definitivamente efficace dal 25 maggio 2018, che in Italia è andato a sostituire la normativa Decreto legislativo 196/2003 ma che Bruxelles ha emanato il 27 aprile 2016, dando due anni di tempo ai singoli Paesi per potersi allineare.
Il Regolamento è stato oggetto di un interessante convegno organizzato da Iaco (International consultants network) nella suggestiva cornice della sala Aldo Moro di Montecitorio, brillantemente moderato da Pier Ernesto Irmici (presidente del Comitato Macroregioni e dell’Associazione Sandro Pertini) dal titolo “Privacy e Protezione dei dati: la nuova disciplina in un sistema globale”.